Carissimo Dottore, sono un giovane adulto di 57 anni. Da circa due anni soffro di
uveite occhio sinistro con
lieve cataratta sotto capsulare. Sono affetto da
spondilite anchilosante H.L.A.B27 positivo. All'esordio mi fecero una puntura sottotenoniana con tramcinolone presso un centro specializzato, consigliandomi di cambiare terapia di base per la spondilite humira al posto di embrel. Dopo un anno circa la situazione peggiorò notevolmente. Il visus attuale non supera i 4/10, vedo moschine, annebbiato, lampi di luce. Metto colliri a base di cortisone, colliri antinfiamatori midriatici, eccetera. I suoi colleghi non chirurghi ma con tanto di stemma e pennacchi mi dicono che mi devo far aggiustare la terapia dal punto di vista
reumatologico. Gli esami di laboratorio e obiettivo tutto a posto, il mio reumatologo mi dice sempre tutto a posto. Appena capito a Bologna dove vive mia figlia [...] mi faccio fare una bella visita da lei che mi ispira tantissima fiducia.
Risposta del Dottor Luca Avoni
Gentile Signore, la ringrazio per la fiducia e traggo spunto dalla sua mail per parlare dell’uveite associata a spondilite anchilosante. Proprio in questi giorni ne sto seguendo alcuni casi, uno di questi è pubblicato nella sezione Casi clinici - Superficie oculare di questo sito internet. Si tratta di un’uveite anteriore acuta caratterizzata da dolore e rossore oculare, fotofobia (fastidio alla luce), nella parte anteriore dell’occhio è presente un’importante reazione infiammatoria che si caratterizza per fibrina sinechie tra iride e cristallino.
In circa il 10-15 % dei casi può essere coinvolto il segmento posteriore dell’occhio con vitreite, vasculite ed edema maculare. E’ associata alla positività dell’ HLA –B27. Entrambi gli occhi possono essere coinvolti in modo alternante e asimmetrico.
E’ importante fare diagnosi eziologica come in tutti i tipi di uveite per poter effettuare la terapia più appropriata, che può essere solo topica, basata sui colliri antiinfiammatori e midriatici o topica e sistemica. La terapia sistemica basata sull’utilizzo di farmaci cortisonici ed immunosoppressori è generalmente gestita dai reumatologi e si effettua quando si hanno numerose recidive, quando l’uveite diventa cronica o quando si ha un coinvolgimento del segmento posteriore dell’occhio. La cataratta può essere secondaria all’uveite e all’utilizzo di farmaci steroidei topici e sistemici. E’ fondamentale una stretta collaborazione tra oculista e reumatologo per una corretta gestione della patologia oculare e sistemica. Cordiali Saluti.