Vorrei maggiori informazioni sui
trattamenti per la
maculopatia. Ho 64 anni e da 2 anni ho questo problema principalmente all'occhio sinistro. Ho fatto due iniezioni nell'occhio utilizzando una molecola di cui non ricordo il non ma, su consiglio del medico, ho interrotto il trattamento perché non vi erano risultati apparenti. Da qualche tempo la
maculopatia sembra
stabilizzata. Ci sono novita' in questo campo? Saluti.
Risposta del Dottor Luca Avoni
Gentile Signore, il termine “maculopatia” è generico. Dalla storia clinica in questo caso suppongo che si tratti di una degenerazione maculare senile umida caratterizzata da una membrana neovascolare sottoretinica trattata con iniezioni intravitreali di farmaci antiangiogenetici. Il trattamento con tali farmaci è teso a chiudere la neovascolarizzazione per cercare di stabilizzare la situazione clinica per evitare il progredire della malattia.
La ripresa visiva dipende dal grado di compromissione retinica all’inizio del trattamento: più la retina è compromessa minore sarà la ripresa visiva. E’ possibile in alcuni casi associare anche farmaci che riducano la componente edematosa se indicato. Sono usciti negli anni numerosi studi a conferma di questo e molti altri ne usciranno. Stavo leggendo in questi giorni il seguente studio: Intravitreal Anti-Vascular Endothelial Growth Factor for Submacular Hemorrhage from Choroidal Neovascularization pubblicato recentemente su Ophthalmology che conferma la validità di tali trattamenti.
Esistono poi delle terapie combinate che utilizzano i farmaci antiangiogenetici intravitreali in associazione alla terapia fotodinamica o iniezioni intra vitreali di farmaci steroidei. Attraverso tali combinazioni si cerca di ridurre il numero di trattamenti necessari per ottenere il risultato migliore.
Nei paesi industrializzati la degenerazione maculare senile è la prima causa di ipovisione nei soggetti di età superiore ai 50 anni, la forma secca rappresenta circa 85% dei casi e la forma umida circa il 15%. Il grande impatto sociale di questa malattia spinge la ricerca a trovare terapie sempre più efficaci e sono in studio molecole che potrebbero migliorare il decorso della malattia. E’ quindi una situazione in continua evoluzione tesa a trovare le migliori soluzioni terapeutiche.
La degenerazione maculare è una malattia multifattoriale correlata ad alcuni fattori non modificabili e ad altri sui quali si può influire. Tra i fattori non modificabili troviamo l’età anagrafica (la degenerazione maculare senile colpisce circa il 30% della popolazione di età superiore ai 75 anni), l’ereditarietà (quando in famiglia ci sono soggetti con degenerazione maculare senile il rischio di svilupparla è di oltre 10 volte maggiore), il sesso femminile e la razza bianca sono altri due fattori di rischio non modificabili. Veniamo ora ai fattori modificabili dal paziente: l’esposizione alla luce solare si può ridurre indossando occhiali da sole con opportuni filtri per ultravioletti e indossando cappelli con visiera, controllare la pressione sanguigna e il colesterolo entro i limiti consigliati, controllare eventuali malattie cardiovascolari, mangiare pesce con regolarità, non fumare, limitare i grassi saturi nella dieta e l’assunzione di alcool. La dieta dovrebbe essere ricca di frutta e verdura e povera di grassi. Può essere utile coadiuvare l’apporto dietetico con l’assunzione di integratori contenenti luteina, selenio e altri elementi.
Ogni caso va valutato a sé per un corretto inquadramento diagnostico-terapeutico. Nel suo caso il fatto che le abbiano detto che la situazione è stabilizzata è un fattore positivo e la malattia deve sempre essere seguita con visite oculistiche ed eventuali esami strumentali richiesti (OCT, Fluorangiografia …) per valutarne la stabilizzazione o l’eventuale evoluzione e impostare la terapia più idonea. Cordiali saluti.