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31/07/2014Laser a femtosecondi (femtolaser) e astigmatismo post trapianto di cornea (cheratoplastica)

Trapianto di cornea

Dottore buongiorno, mi chiamo [...] e ho 44 anni, circa 26 anni fa sono stato sottoposto al trapianto di cornea bilaterale, purtroppo oggi mi ritrovo con 6 forse anche 7 diottrie di astigmatismo. Secondo la sua esperienza è possibile con il laser a femtosecondi fare qualcosa per migliorare la mia vista? Grazie.

 

Risposta del Dottor Luca Avoni

Gentile Signore, dalle poche informazioni che mi ha inviato suppongo in considerazione dell’epoca in cui ha effettuato il trapianto, dalla sua giovane età all’epoca e dalla bilateralità del trapianto che lei abbia effettuato una cheratoplastica perforante bilaterale per cheratocono.

Com’è noto, è frequente per tutti i chirurghi avere sia nella cheratoplastica lamellare che nella cheratoplastica perforante astigmatismi da gestire nella fase post chirurgica. Una volta rimosse le suture e atteso la stabilizzazione del quadro, l’astigmatismo può essere gestito a seconda della sua entità in modo diverso:

  • occhiali: quando è molto basso (gold standard attorno alle 3 -4 diottrie);
  • lente a contatto;
  • laser ad eccimeri;
  • cheratotomie + eventualmente laser ad eccimeri in un secondo tempo;
  • nuovo trapianto se il lembo trapiantato è molto irregolare o danneggiato.

Il femtolaser per il trattamento dell’astigmatismo post cheratoplastica può essere preso in considerazione nelle seguenti tecniche chirurgiche:

  1. Cheratotomie: si eseguono delle incisioni sulla cornea col fine modificare la forma della cornea e ridurre l’astigmatismo. Tali incisioni sono precedute da un accurato studio pre operatorio in particolare topografico e pachimetrico per stabilirne la sede l’estensione e la profondità. In alternativa possono essere eseguite anche con appositi bisturi. Come è noto le cheratotomie hanno una predicibilità minore rispetto al laser ad eccimeri ma possono essere prese in considerazione con le opportune indicazioni. Se il risultato ottenuto non è ritenuto sufficiente si può effettuare in un secondo tempo un trattamento con laser ad eccimeri oppure si può gestire con occhiali o lenti a contatto a seconda dei casi;
  2. Laser ad eccimeri: qualora vi siano le indicazioni questi astigmatismi vengono trattati con programmi di ablazione customizzati (personalizzati sulla situazione del paziente) elaborati da specifici programmi (software) nei quali vengono inseriti i dati richiesti che sono topografia, pachimetria e pupillometria linkati e il difetto refrattivo da correggere. Il programma evidenzierà poi se il difetto si può trattare o vi sono controindicazioni come ad esempio l’eccessiva asportazione di tessuto richiesta.
    L’obiettivo è ottenere in zona pupillare (che cambia a seconda dell’illuminazione cioè è più ampia di notte con scarsa illuminazione) la maggior regolarità possibile al fine di ottenere un visus soddisfacente per la qualità di vita del paziente.
    Le tecniche di trattamento possono essere di superficie (PRK) o previo taglio corneale (LASIK). Focalizziamoci sulla tecnica LASIK: questa tecnica prevede un taglio della cornea con formazione di un flap corneale, l’effettuazione del laser ad eccimeri per la correzione del difetto refrattivo a livello dello stroma e il riposizionamento finale del flap corneale. Questa tecnica è molto utilizzata da anni in chirurgia refrattiva (correzione di miopia, ipermetropia e astigmatismo) con ottimi risultati qualora vi siano le indicazioni. Può essere presa in considerazione anche nell’astigmatismo post cheratoplastica. Il taglio della cornea in chirurgia refrattiva LASIK si può fare col laser a femtosecondi o col microcheratomo. Il laser a femtosecondi è uno strumento molto interessante che attualmente ha trovato il suo impiego principale nella chirurgia refrattiva tecnica LASIK, si può utilizzare anche nella gestione dell’astigmatismo post trapianto di cornea, nel trapianto di cornea e nella chirurgia della cataratta, vedremo in futuro con lo sviluppo di tale tecnologia le sue potenzialità e i campi di applicazione.

Passando ora brevemente al suo caso, a mio avviso per poterle dare qualunque consiglio è indispensabile un opportuno approfondimento, in particolare studio dell’endotelio, topografia, pachimetra corneale, pupillometria, visus ottenuto con altre metodiche e relativa sua soddisfazione, verifica delle indicazioni e situazione oculistica in generale. Cordiali saluti.

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