Gentile professore, mia figlia di due anni e mezzo soffre di
strabismo convergente diagnosticato attorno ai due anni. All'ultima visita effettuata dopo averle somministrato atropina a casa per tre giorni, è stata rilevata una
leggera ipermetropia. Le sono stati prescritti gli
occhiali e il
bendaggio per tre ore al giorno con un controllo fra quattro mesi.
Quando indossa gli occhiali non noto nessun miglioramento: l'occhio rimane come prima, mentre quando indossa la benda sull'occhio dritto, quello storto torna subito in asse e lo strabismo scompare.
Le chiedo dunque un parere. Vero è che è passato solo un mese da quando ha iniziato la cura, ma cosa significa secondo lei che con la benda lo strabismo non si nota più e invece con gli occhiali no? Se fosse necessario l'intervento crede che sia possibile farlo a breve o bisogna attendere anni di cura? Perché non vorrei farle portare per anni gli occhiali inutilmente per poi dover fare in ogni caso un intervento chirurgico. La terapia con solo bendaggio può dare risultati in termini estetici o serve esclusivamente per evitare ambliopia? La ringrazio.
Risposta del Dottor Luca Avoni
Gentile Signora, rispondo volentieri alla sua domanda relativa allo strabismo e all'ambliopia che sono stati uno dei miei primi campi d'interesse.
Nello strabismo vi sono varie problematiche spesso non di facile spiegazione che vanno comprese bene. La prima è l'ambliopia ("occhio pigro") che si cura correggendo eventuali cause (come ad esempio vizi refrattivi come miopia astigmatismo e ipermetropia, ptosi, cataratta congenita...) e occludendo l'occhio che vede meglio con opportuni regimi occlusivi (che a volte possono riguardare anche l'occhio controlaterale) per consentire all'occhio che vede peggio di sviluppare la vista (che si misura in decimi 1/10....10/10).
La seconda è l'alternanza cioè poter usare i due occhi anche se strabici, ora l'uno ora l'altro indifferentemente, e questo lo si può ottenere con l'occlusione.
Vi è poi la componente estetica cioè gli occhi strabici ("storti") che può essere curata con l'occhiale più opportuno e se non sufficiente con la chirurgia. L'intervento chirurgico ha quindi finalità estetiche ed è teso a correggere (o ridurre migliorando l'estetica) l'angolo di strabismo non corretto dagli occhiali. In generale una volta corretto bene l'occhiale ottenuta l'isoacuità visiva (eliminata l'ambliopia) e l'alternanza di fissazione nell'esotropia (strabismo convergente) si può dare indicazione chirurgica.
E' quindi comprensibile ora che con la benda l'occhio scoperto sia dritto (infatti sta fissando) ovviamente quello coperto è storto e che la componente non correggibile dall'occhiale se rilevante venga trattata chirurgicamente. Cordiali saluti.
Risposta della paziente
La ringrazio molto per la risposta molto precisa e chiara! L'intervento chirurgico comporta dei rischi in una bambina così piccola? È un intervento complicato? Lascerà cicatrici? Un'altra curiosità. I bambini con strabismo come la mia, vedono doppio? Perché lei a parte l'aspetto estetico non sembra avere problemi nella visione.
Risposta del Dottor Luca Avoni
Gentile Signora, in questo tipo di strabismo convergente (esotropia) il bambino non vede doppio per adattamenti cerebrali. I rischi ci sono per tutte le procedure chirurgiche sia di tipo sistemico (anestesia generale) sia di tipo oculistico (vedi consenso informato dello strabismo) ma quando c'è indicazione chirurgica e il paziente è stato ben studiato i benefici sono maggiori dei rischi e l'intervento si effettua tranquillamente, come tutte le cose devono essere effettuate da professionisti competenti e le cicatrici generalmente non sono evidenti. Cordiali saluti.