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26/05/2014Degenerazione marginale di Terrien (Terrien's Marginal Degeneration)

Retina

Buongiorno Dottore, mi è stata diagnosticata la degenerazione marginale di Terrien. Stanno provando con delle lenti semi rigide a farmi tornare un visus accettabile ma sono ormai sei tentativi che vanno a vuoto. Nell'ultimo tentativo hanno iper corretto la gradazione ma per me risulta difficile uscire e camminare perché ho una sensazione di malessere generale e grandi giramenti di testa improvvisi. Secondo lei con il trapianto potrei tornare ad avere una vita normale o cosa mi suggerisce? Preciso che è bilaterale la degenerazione e ho 33 anni. In attesa di una sua risposta la ringrazio anticipatamente.

 

Risposta del Dottor Luca Avoni

Gentile Signore, la degenerazione marginale di Terrien è caratterizzata da un assottigliamento corneale periferico supero nasale spesso bilaterale, più frequente nel sesso maschile di mezza età.

A seconda dello stadio può essere asintomatica, associarsi ad episodi flogistici, determinare astigmatismi o in associazione a traumi oculari dare perforazioni oculari. Gli episodi flogistici rispondono molto bene a steroidi topici.

Sotto il profilo contattologico e ottico oftlamico la distrofia di Terrien si affronta contenendo il più possibile tutte quelle situazione irritative e demolitive che dall'esterno possono colpire la cornea (contusioni, radiazioni UV, corpi estranei). Per quello che riguarda contusioni, corpi estranei e UV l'uso di occhiali protettivi con ottimi filtri selettivi sono consigliati, vi sono occhiali per sportivi che offrono lenti molto avvolgenti con filtri selettivi UV ad elevato livello.

Per la restituzione della qualità visiva, molte volte si deve ricorrere alle lenti a contatto, anche queste devono minimizzare al massimo il contatto meccanico, ciò può essere garantito da lenti a contatto morbide per cheratocono in sil hydrogel, o dall'applicazione di soluzioni piggy back fino alle lenti sclerali. La soluzione sclerale è la più citata in letteratura perchè evita completamente il contatto con la cornea distrofica.

Quando il rischio di perforazione è elevato o quando il visus ottenuto con le sopracitate metodiche non è più sufficiente si può pensare ad una correzione chirurgica. Gli interventi chirurgici che si possono effettuare sono vari quelli che prediligo effettuare sono cheratoplastiche lamellari atipiche periferiche che permettono di rinforzare la zona caratterizzata dall’assottigliamento. Altre metodiche descritte sono rappresentate da tecniche di cheratoplastica perforante eccentriche ad ampio diametro e altri interventi ancora. Il concetto è che nella Terrien si procede per gradi a seconda del suo stadio con metodiche da meno invasive a più invasive sempre nel rispetto rischio-beneficio per il paziente.

Premesso ciò le posso suggerire una valutazione approfondita per trovare la soluzione più idonea per il suo caso. Cordiali saluti.

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