Salve Dott. Avoni, come accordi gli mando la
topografia corneale occhio dx per valutare se è possibile effettuare un intervento per l'astigmatismo post trapianto fatto nel 1998 che al momento e di 6 diottrie miopico con asse 120. Saluti.
Risposta del Dottor Luca Avoni
Gentile Signore, da quello che mi ha riferito l’intervento che ha effettuato nel 1998 è una cheratoplastica perforante per cheratocono e, premesso che è frequente per tutti i chirurghi avere sia nella cheratoplastica lamellare che nella cheratoplastica perforante astigmatismi da gestire nella fase post chirurgica, passiamo ad alcune considerazioni relative al suo caso clinico.
Una volta rimosse le suture e attesa la stabilizzazione del quadro, l’astigmatismo può essere gestito a seconda della sua entità in modo diverso:
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occhiali: quando è molto basso (gold standard attorno alle 3 - 4 diottrie);
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lente a contatto, ma mi ha riferito che non la tollera;
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laser ad eccimeri;
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cheratotomie più eventualmente laser ad eccimeri in un secondo tempo;
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nuovo trapianto se il lembo trapiantato è molto irregolare o danneggiato.
Nel suo caso, valutata la topografia e la pachimetria, si potrebbe pensare ad una valutazione di un trattamento con laser ad eccimeri teso ad un miglioramento della situazione consistente in una riduzione dell’astigmatismo con regolarizzazione in particolare nell’area pupillare.
Con le informazioni che mi ha dato e senza visitarla non posso entrare più nello specifico nel suo caso clinico, rimandando l’approfondimento alla visita oculistica della quale abbiamo parlato quando verrà in Emilia Romagna.
Traggo spunto dal suo caso per dare alcune informazioni aggiuntive sul trattamento dell’astigmatismo post cheratoplastica (LK o PK) con laser ad eccimeri. Qualora vi siano le indicazioni questi astigmatismi vengono trattati con programmi di ablazione customizzati (personalizzati sulla situazione del paziente) elaborati da specifici programmi (software) nei quali vengono inseriti i dati richiesti che sono topografia, pachimetria e pupillometria linkati e il difetto refrattivo da correggere. Il programma evidenzierà poi se il difetto si può trattare o vi sono controindicazioni come ad esempio eccessiva asportazione di tessuto richiesta. L’obiettivo è ottenere in zona pupillare (che cambia a seconda dell’illuminazione cioè è più ampia di notte con scarsa illuminazione) la maggior regolarità possibile al fine di ottenere un visus soddisfacente per la qualità di vita del paziente. Cordiali saluti.