Il risultato ideale per un paziente operato di cataratta sarebbe quello di poter vedere senza occhiali sia per lontano che per vicino e le ricerche in tema di lenti intraoculari sono tese a raggiungere questo scopo.
Le lenti multifocali sono disponibili da anni e il loro continuo miglioramento ha permesso il loro utilizzo in presenza delle opportune indicazioni. In generale le lenti multifocali si possono distinguere dal punto di vista funzionale in refrattive (più dipendenti dalla cinetica pupillare) e difrattive (più indipendenti da quest’ultima) , senza voler entrare troppo in concetti di ottica fisica vediamo le principali indicazioni all’utilizzo di questo tipo di lenti.
1) Occhio sano: non devono essere presenti patologie oculari come ad esempio problemi della cornea ( leucomi, irregolarità), alterazioni strutturali dell’iride o della sua cinetica, maculopatie, malattie del nervo ottico.
2) Paziente motivato: il paziente deve volere l’assenza dell’occhiale per lontano e per vicino, generalmente sono pazienti “attivi” che utilizzano il visus per lontano e per vicino
3) Ipermetropi : candidati ideali sono quei pazienti che vedono male per lontano e per vicino e hanno avuto bisogno di due occhiali o di un progressivo
4) Emmetropi : sono pazienti che vedono bene per lontano ma hanno la presbiopia
5) Miopi : sono pazienti che vedono “bene” per vicino e a volte preferiscono rimanere un po’ miopi (di circa 1.50) come qualità di vista piuttosto che utilizzare una lente multifocale.
Chiarendo bene le caratteristiche della multifocalità e verificando motivazione e aspettative si possono utilizzare queste lenti.
Ritengo che queste lenti siano importanti sia oggi dove si possono utilizzare in presenza delle specifiche indicazioni ottenendo ottimi risultati e soddisfazione nei pazienti motivati sia in prospettiva futura dove la ricerca potrà trovare soluzioni sempre migliori per raggiungere l’obiettivo di una cataratta senza occhiali nel post opeartorio.
